Descrizione
Il nome deriva dal latino capsa (cassa, capsula, casta) per la forma dei frutti, meglio ricordato con quel “Borsa del pastore” che ne ricorda le fattezze.
Già nel XVI sec. Mattioli ne esalta le proprietà antiemorragiche, utili soprattutto nelle meno-metrorragie mentre Leclerc la consiglia per ottenere una normalizzazione delle irregolarità mestruali.
La Borsa pastore cresce spontanea ed abbondante un po’ dovunque, nei campi coltivati, lungo le strade e nei prati. Si raccolgono le sommità fiorite dalla primavera fino all’autunno facendole poi essiccare all’ombra.
Le sommità fiorite di Borsa pastore sono tradizionalmente impiegate per:
- la loro azione astringente;
- il contrasto dei disturbi del ciclo mestruale;
- il drenaggio dei liquidi corporei;
- la funzionalità delle vie urinarie.
MODO D’USO
Infuso: 4 g in 150 ml di acqua bollente, infusione di 10 minuti; bere due tazze al giorno, tra i pasti.
I contenuti presenti su questo sito non vanno intesi come sostitutivi del parere del medico. I prodotti presentati nel sito non sono medicinali ma rimedi tradizionali che contribuiscono al mantenimento del benessere psicofisico.