Descrizione
Il nome dell’Arancio amaro deriva dall’arabo naranga o naranjia, frutto preferito dall’elefante.
Originario dell’Oriente (Cina e India) dove veniva usato in campo medico già nel 1000 a.C., l’Arancio amaro fu portato in Europa dagli Arabi nel X secolo, mentre in Italia fu portato dai Crociati nel XII secolo. Albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Rutaceae, oggi viene ampiamente coltivato in Italia, Francia meridionale e Spagna.
Quest’albero può raggiungere un altezza di 10 metri con foglie ovali di un colore verde scuro, lucide sulla pagina superiore e più chiare su quella inferiore. All’ascella delle foglie presenta delle spine, i fiori sono bianchi, piccoli e delicati , il frutto è simile all’Arancia ma più piccolo e più scuro.
La droga è costituita dal pericarpo (scorza) del frutto molto ricco in olio essenziale.
L’Arancio amaro viene tradizionalmente impiegato per:
- il rilassamento e benessere mentale;
- la funzione digestiva;
- l’eliminazione dei gas intestinali.
MODO D’USO
Infuso: 5g in 100g di acqua bollente; infusione 15 minuti, bere 2 tazzine durante il giorno.
Polvere: 1-3g miscelati con un po’ di miele o altro alimento/liquido, 2-3 volte al giorno.
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