Quali sono i rimedi naturali per la stitichezza?
![stitichezza](https://prodotti.erboristeriasg.it/wp-content/uploads/2016/07/shutterstock_384445108.jpg)
La stitichezza, detta anche stipsi, come altri inconvenienti che riguardano la nostra salute, è quasi sempre figlia del nostro tempo, della cosiddetta modernità. Per stipsi si intende l’interruzione o la difficoltà di espletare la normale evacuazione intestinale.
Anche se il ritmo fisiologico, il volume e la consistenza delle feci sono fattori estremamente individuali, si ritiene che rientri in un “range” di normalità, la defecazione di 2-3 volte giornaliere (come quella dei bambini) fino a 1 defecazione ogni 3 giorni, purché le feci abbiano la regolare consistenza.
Tra le cause della stitichezza, tralasciando occlusioni gravi causate da patologie di varia natura (tumori, ipotiroidismo, colon irritabile, disturbi del sistema nervoso), ci sono:
- l’abuso di farmaci (antidepressivi, certi antipertensivi, diuretici, miorilassanti, anestetici, antibiotici e antipsicotici);
- l’esposizione a insetticidi quali fosfati organici;
- l’abuso di lassativi.
Oltre alle cause sopra citate i casi di stitichezza con cui ci confrontiamo più spesso, sono causati da errori alimentari, quali uno scarso quantitativo di fibre, cibi troppo raffinati e scarsa quantità di liquidi assunti. A queste problematiche sovente si accompagna la sedentarietà, l’inibizione sociale e la disbiosi di varia natura.
Altri fattori che possono causare stipsi sono legati ai processi digestivi che talvolta si alterano in seguito a un cattivo funzionamento:
- secrezioni gastroenteriche con attività enzimatica-ormonale insufficiente o alterata;
- scarsa produzione di bile;
- alterazione della flora batterica intestinale.
Nel trattamento e cura della stitichezza è importante. I rimedi naturali per la stitichezza:
- Inserire nell’alimentazione molte fibre;
- Consumare quotidianamente verdure crude e cotte;
- Assumere cibi integrali almeno 3 volte alla settimana;
- Preferire l’utilizzo del miele e del fruttosio al posto di zuccheri raffinati;
- Assumere oli ricchi di acidi grassi polinsaturi;
- Bere almeno 2 litri di liquidi (non gasati) al giorno;
- Fare movimento (ad es. camminare per almeno 2 chilometri al giorno).
Questi accorgimenti faranno aumentare la massa fecale, facendo per gravità procedere il cibo e per contatto aumentare la peristalsi.
Rimedi per evaquare: Lassativi meccanici o di massa
Sono costituiti da piante o loro derivati che aumentano il volume della massa fecale, ne favoriscono lo scorrimento, ma allo stesso tempo esercitano un’azione lenitiva sulla mucosa intestinale. A questa categoria appartengono tutte le piante ricche di mucillagini, fibre, pectine come:
- Altea;
- Malva;
- Psillio semi e Psillio cuticola;
- Lino semi;
- Konjac;
- Rabarbaro.
Questi sono molto ben tollerati a patto che siano accompagnati da un’adeguata idratazione e tenendo presente che possono rallentare l’assimilazione di alcuni farmaci.
Come curare la stitichezza: Lassativi osmotici
Tralasciando quelli salini di natura minerale o chimica, si tratta di piante con notevoli quantità di sostanze zuccherine e/o di acidi organici. Queste, transitano nell’intestino, fanno aumentare la pressione osmotica richiamando liquidi attraverso le mucose e riescono ad aumentare così fino a cinque volte la massa fecale facilitandone lo scorrimento e stimolando la peristalsi. Le piante più conosciute a base di zuccheri sono:
- Prugne;
- Fichi;
- Tamarindo;
- Frassino da manna;
- Cassia fistola.
Rimedi naturali per la stitichezza: Lassativi irritanti
I più frequentemente usati sono quelli con piante a base di antrachinoni come:
- Frangola;
- Cascara;
- Senna;
- Aloe;
- Rabarbaro.
I glucosidi antrachinonici agiscono in prevalenza a livello dell’intestino crasso, dove vengono scissi da enzimi in zuccheri e antroni. Produce un aumento della peristalsi, un maggior richiamo di acqua da parte della mucosa con conseguente rigonfiamento delle feci. Dal momento dell’assunzione all’evacuazione intercorrono 6-12 ore.
Altra pianta lassativa è il Ricino, il cui olio contiene alcaloidi e acidi grassi e agisce sulla muscolatura dell’intestino tenue.
L’abuso di lassativi antrachinonici può indurre aumento di stati infiammatori a livello del bacino, questi possono interferire con alcuni farmaci, ridurne l’assorbimento; inoltre la diminuzione dell’assorbimento dell’acqua a livello intestinale può portare a deplezione di calcio, potassio, sodio e magnesio causando squilibri elettrolitici. Una caratteristica delle piante ad antrachinoni è anche quella di causare una iperpigmentazione dell’intestino, del resto alcune di queste sono utilizzate come coloranti ancor prima che come lassative. Se ne sconsiglia l’uso abituale e si suggerisce e si suggerisce di cambiare formulazioni per ovviare a una vera e propria assuefazione.
E’ da preferire l’utilizzo dei lassativi meccanici ed osmotici rispetto ai lassativi antrachinonici.
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