La sindrome premestruale e le erbe
La sindrome premestruale (PMS = Premenstrual Syndrome) è una condizione femminile associata alla presenza di sintomi che compaiono durante la fase luteinica del ciclo mestruale. I disturbi del ciclo mestruale sono di notevole importanza anche dal punto di vista sociale in quanto causa frequente di assenteismo sul lavoro, di cause giudiziarie (divorzi, affidamento di minori). La durata del periodo sintomatico può variare dal giorno prima delle mestruazioni a tutta la durata della fase luteinica. La maggior parte delle donne in età fertile riferisce i seguenti disturbi in fase premestruale:
Sintomi del tono dell’umore:
- irritabilità
- depressione
- ipersensibilità
- pianto immotivato
- calo di concentrazione
- cambiamenti d’umore
- calo dell’autostima
- calo d’interesse per l’attività abituali
- stanchezza mentale
- agitazione
- ansia
Sintomi fisici:
- gonfiore addominale
- tensione al seno
- aumento dell’appetito
- gonfiore delle mani e dei piedi
- eccessiva sudorazione
- mal di testa
- dolori articolari e muscolari
- stanchezza fisica
Le cause che determinano la sindrome premestruale non sono state definitivamente determinate, ma gioca un ruolo fondamentale la genetica familiare (ne soffre il 70% delle donne le cui madri hanno sofferto di PMS rispetto al 37% di donne con madri prive di sintomi). Lo scatenarsi dei disturbi del ciclo mestruale dipende dalle fluttuazioni cicliche degli ormoni gonadici. Lo scostamento degli ormoni gonadici in donne con PMS è comunque all’interno dei valori normali, l’aspetto alla base dei disturbi del ciclo mestruale è la sensibilità alterata alle modificazioni ormonali. L’attenzione degli ultimi studi è rivolta sui recettori del GABA un aminoacido inibitorio del sistema nervoso centrale che gioca un ruolo molto importante nella risposta allo stress. Il Sistema Nervoso Centrale (SNC) è in grado di metabolizzare steroidi neuroattivi (allopregnanolone, THDOC tetraidrodeossicorticosterone) a rapida azione positiva sui recettori del GABA che esplicano effetti sedativi e ansiolitici. Uno studio ha associato l’aumento della concentrazione di allopregnanolone in fase luteinica con un miglioramento dei sintomi in pazienti con PMS. Le concentrazioni diminuite di allopregnanolone nelle donne con PMS possono interferire con l’attività del GABA, generando pertanto modificazioni del tono dell’umore. La ragione per la quale alcune donne hanno livelli ridotti di allopregnanolone non è ancora nota, sembrerebbero coinvolti il corpo luteo e il sistema serotoninergico. Il sistema serotoninergico è coinvolto nella percezione del dolore, nella regolazione dell’appetito, nell’aggressività e nella depressione. Donne con PMS manifestano bassi livelli di serotonina e vitamina B6, alti livelli di prolattina (causa dolore e tensione alla mammella).
I fitoterapici ginecologici fin dall’antichità sono stati classificati come emmenagoghi, cioè in grado di aumentare o favorire il flusso mestruale. Oltre l’aspetto emmenagogo l’approccio fitoterapico attinge a numerose altre risorse (tisane di piante officinali, integratori alimentari) tese al sollievo e al contrasto dei disturbi del ciclo mestruale. Le piante usate nella sindrome premestruale sono:
- Agnocasto
- Salvia
- Borragine
- Enotera
- Achillea
- Alchemilla
- Angelica sinensis
- Artemisia
- Calendula
- Borsa del pastore
- Camomilla romana
- Cimicifuga
- Imperatoria
- Lampone
- Salvia
- Partenio
L’Agnocasto viene impiegato per l’irregolarità del ciclo mestruale, la sindrome premestruale, l’insufficienza del corpo luteo, la mastalgia (dolore al seno). Il meccanismo con il quale l’estratto di Agnocasto riesce a contrastare i disturbi del ciclo mestruale è dovuto al legame dei suoi componenti con i recettori dopaminergici D2, riducendo così i livelli di prolattina. L’estratto di Agnocasto ha un’azione agonista dei recettori per gli oppiacei, molto importante per la regolazione della percezione del dolore, l’umore, l’appetito, gli stati di piacere ed euforia. Inoltre l’Agnocasto è in grado di ridurre i livelli di prolattina in grado di contrastare la mastodinia (tensione e forte dolore al seno).
La Borragine è una pianta erbacea i cui semi contengono un olio ad alto contenuto di acidi grassi polinsaturi (PUFA) tra cui acido gamma-linolenico (GLA; omega-6) (circa 20%) e acido alfa-linolenico (ALA; omega-3). Il GLA si trova solo nel latte materno, nell’Oenothera biennis e nell’olio di semi Ribes nero. Le attività biologiche della Borragine possono essere così riassunte:
- apporto di acidi grassi essenziali (che l’organismo non è in grado di produrre da sé)
- effetti sul metabolismo delle prostaglandine (mediatori dei processi infiammatori)
- trattamento di dermatiti croniche, eczema atopico, psoriasi (normale idratazione cutanea)
- attività di regolarizzazione della pressione arteriosa
- riduzione dolore e gonfiore di articolazioni associate all’artrite reumatoide
- riduzione dell’aggregazione piastrinica
- azione sulla neuropatia diabetica
- riduzione della sindrome premestruale (riduzione degli effetti dell’iperprolattinemia grazie alla produzione di prostaglandina E1)
- disfunzioni ovariche
- disturbi della menopausa
- infezioni vaginali
- cistiti
Una delle cause principali della sindrome premestruale è da addebitarsi a scompensi ormonali (ormone follicolo-stimolante, estrogeni). Le foglie di Salvia alleviano i disturbi precedenti l’inizio della mestruazione, attenuando spasmi e dolori. Analoghe considerazioni valgono per quelle donne che soffrono, invece, di dolori durante la fase mestruale (dismenorrea). La dismenorrea può essere causata da:
- alterazioni ormonali
- utero retroverso
- endometriosi
- infezioni
- problemi psicologici
Una delle proprietà più famose della Salvia è quella di contrastare i disturbi della menopausa regolando:
- la concentrazione degli ormoni
- la circolazione sanguigna
- la sudorazione
- le “vampate” (il disturbo più comune e fastidioso)
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